
Consegnate oggi al Parlamento le firme per togliere il tetto al 5xmille
4 Novembre 2013 3 Di puntoacapoHits: 10
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da Vita.it
La campagna #Sappiatelo approda in Parlamento. Le diecimila firme raccolte dal magazine Vita e dai rappresentanti delle più importanti organizzazioni non profit per chiedere la stabilizzazione del 5 per mille sono state consegnate questa mattina alla Camera dei Deputati agli onorevoli Edoardo Patriarca e Paolo Beni, coordinatori dell’Intergruppo parlamentare per il Terzo Settore.
«Le firme e le storie raccolte in queste settimane – ha sottolineatoRiccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita – sono una testimonianza dell’indignazione suscitata dal comportamento di uno Stato che non ha finora mantenuto la promessa di stabilizzare una misura attraverso cui si esprime la libera scelta di sostenere le organizzazioni del Terzo settore; che mettendo un tetto a quanto i cittadini possono donare ne limita la libertà di scelta, in barba al tanto declamato principio di sussidiarietà; e che in più, di nascosto, ha sottratto una parte di queste risorse, 172 milioni in due anni, destinandole ad altri impieghi».
Nella legge di Stabilità all’esame del Senato ancora una volta è previstoun tetto a 400 milioni per il 5 per mille 2014, che verrebbe così ridotto di fatto a un 4 per mille
«Un ulteriore taglio che non possiamo accettare – ha ribadito l’onorevole Patriarca. Nei giorni scorsi abbiamo depositato una proposta di legge con cui chiediamo la stabilizzazione del 5 per mille con l’adozione di una legge ordinaria. Attendiamo che venga inserita nel calendario dei lavori parlamentari. Nel frattempo continueremo a fare pressione affinché venga rimosso il tetto e garantita la più ampia libertà di scelta a cittadini».
«Si tratta di trovare una copertura per poco più di 80 milioni di euro non mi sembra un obiettivo irrealizzabile nonostante la difficoltà di tenere in equilibrio il bilancio dello Stato», gli ha fatto l’onorevole Beni. «Quella del 5 per mille è una delle più clamorose e lampanti violazioni dello Stato nel rapporto fiduciario con i cittadini».
Come mai non hanno ritoccato l’Otto per mille delle congregazioni religiose? e quanto frutta questo?.Non ci è dato sapere?.
Se io non sono religiosa, è giusto che della mia misera pensione partecipi a questa raccolta?
Hai ragione, questa dell’8 per mille è una questione dibattuta e, nella forma in cui è espletata, assolutamente ingiusta.
Pochi sanno che anche se non si dà la preferenza dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, alla fine, la maggioranza dei soldi non attribuiti va comunque ad essa, in quanto maggiore scelta del contribuente. Tra l’altro, mentre l’8 per mille è effettivamente la quota che viene erogata alla Chiesa Cattolica, il 5 per mille al Terzo Settore e alla ricerca è una ‘finta’, perché infatti, non si tratta della percentuale reale del reddito dei contribuenti, ma solo di 400 milioni di euro nominali che poi, negli anni passati, sono scesi nella realtà a 380 e addirittura a 320. Quindi, il 5 per mille, che in Italia è scelto dal 64% degli italiani, a fronte di un solo 37% che indica la preferenza per l’8 per mille, non è preso in considerazione quasi per niente dallo Stato!
Grazie per tutto quello che fai!