In Ricordo di Lorenzo Ciocci: un evento partecipato, emozionante e pieno di spunti

In Ricordo di Lorenzo Ciocci: un evento partecipato, emozionante e pieno di spunti

12 Novembre 2014 0 Di puntoacapo

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Il manifesto dell'evento: clicca per ingrandirlo

Il manifesto dell’evento: clicca per ingrandirlo

E’ stato un successo di pubblico e di critica l’evento dell’8 novembre scorso, tenutosi presso la Casa degli Autori con il Patrocinio del Comune di Marino, IN RICORDO DI LORENZO CIOCCI, che Punto a Capo Onlus ha organizzato insieme alla Famiglia Ciocci.

Momenti emozionanti già dai primi secondi, con il video montato da Gianni Alfonsi con le foto più belle della vita pubblica e privata di Lorenzo, seguita dalle testimonianze toccanti di tre dei figli, Maria Eugenia, Giampiero e Carolina, ai quali era dedicato l’evento.

C’è stato oi l’intervento di Ada Scalchi che lo ha ricordato come amica di famiglia, oltre che compagna di partito e di azione politica e il saluto del Sindaco di Marino, Fabio Silvagni, davvero intenso e che ha commosso anche la moglie di Lorenzo, Donatella, che sedeva in Presidenza con il nostro Sergio Rolli.

Il Sindaco ha consegnato una targa a Donatella e poi è stata la volta di Punto a Capo Onlus che, nella persona del Presidente, Francesca Marrucci, ha consegnato la richiesta per l’intitolazione di una strada, una piazza o altro luogo pubblico a Lorenzo Ciocci.

 A seguire le sentite testimonianze di Sandro Caracci, Presidente del Parco dei Castelli Romani, oltre che membro del nostro Direttivo, che deve la sua entrata in politica proprio a Lorenzo Ciocci ed ai suoi insegnamenti, Giulio Santarelli, anch’esso nostro socio, che ha letto la lettera inviata all famiglia all’epoca della scomparsa e ha ricordato il modo di fare politica di Lorenzo negli anni dello scontro PCI-PSI, quando invece cercava un’intesa per il bene del paese.

Altri importanti apporti sono stati portati dall’Ingegner Valeri, Dirigente Provinciale, che lavorò con Lorenzo, Angiolo Marroni, garante dei detenuti del Lazio, grande amico e compagno politico di Lorenzo, Mario Quattrucci, Segretario della Federazione PCI dei Castelli Romani che lo face candidare alla Camera.

Ancora, per il periodo in Parlamento, la Senatrice Maria Antonietta Sartori e il Senatore Angelo Fredda, che hanno ricordato il modo di far politica innovativo e sempre teso alla programmazione e alla tutela dei territori più dimenticati, senza badare al colore delle amministrazioni politiche.

Anche il nipote di Lorenzo ha fatto un ritratto familiare commovente, e l’Assessore alla Cultura Arianna Esposito che ha lanciato una proposta di scambio tra vecchia generazione politica e nuova e che ha sottolineato anche l’importanza di Donatella Ciocci, come grande donna al fianco di un grande uomo, che ha poi cresciuto da sola quattro splendidi figli.

Ma è stato soprattutto il saluto della primogenita, Maria Pia, arrivata il giorno stesso dalla Spagna dove è impegnata in un master a Barcellona, a scaldare i cuori, con un piglio che ricordava molto Lorenzo in chi l’ha conosciuto, ha ricordato le tre parole chiave che il padre le ha insegnato per fare ogni cosa: passione, metodo, open mind. Quelle stesse parole che usiamo noi di Punto a Capo Onlus quando ci mettiamo insieme e creiamo la Stagione Culturale e progetti come questo.

Una bellissima esperienza per la quale ringraziamo la Squadra Progetti Punto a Capo Onlus che ha lavorato alacremente, Anna Maria Gavotti che ci ha supportato e sopportato per la preparazione di questo evento, Vittorio Rufo per alcune foto, Sandro Capuani, per alcune ottime idee, la Casa della Famiglia perle sedie della sala, l’Amministrazione Comunale per aver creduto ed appoggiato il progetto e speriamo di non dimenticare nessun altro.

Vi proponiamo qui di seguito la biografia di Lorenzo Ciocci, per chi non l’ha conosciuto o vuole conoscere meglio cos’ha fatto nella sua carriera politica. I Comunicati Stampa inviati dal Comune. Il ricordo di Pino Cardente e la Galleria delle foto dell’evento.

LorenzociocciLORENZO CIOCCI

BREVE BIOGRAFIA

Architetto, già nei primi anni ’70 diviene Dirigente del PCI dei Castelli Romani, chiamato ad occuparsi, nello specifico, della Politica Urbanistica.

Grazie alla sua collaborazione con Siro Trezzini, Presidente dell’Unione Borgate di Roma e poi Parlamentare, e all’impegno sul territorio marinese, in particolare delle frazioni, nacque la legge che poi, una volta Deputato, divenne Legge Nazionale n. 47/1985 con il titolo ‘Sanatoria dei Nuclei Abusivi’.

Nel 1979, grazie anche alla sua proposta di discussione partecipata, a Marino venne approvato il Primo Piano Regolatore, chiamato ‘PRG dei Servizi’ che risanava l’area delle frazioni e recuperava il Centro Storico.

Ancora veniva varato il Piano per l’Edilizia Scolastica con le importanti ristrutturazioni del Palazzo ‘Fumasoni-Biondi’, delle Scuole di Via Maroncelli, Via di Palaverta e Via delle Molette.

Grazie a Lorenzo Ciocci si chiuse il contenzioso di Villa Desideri e dell’ex-caserma di Frattocchie che è stata adibita prima a scuola e ora a Centro Anziani.

Di Lorenzo Ciocci fu l’idea-progetto di Servizi Sociali e Sportivi ai ‘Fienili’.

Il suo impegno si protrasse come Assessore ai Lavori Pubblici e alla Viabilità della Provincia di Roma. Grazie a lui furono ristrutturate le scuole superiori esistenti in Provincia e alcune nuove costruite, furono costruiti i ponti ferroviari a Sanata Maria delle Mole e a Ciampino.

Elaborò il Piano Pluriennale della Viabilità Provinciale, dove per la prima volta si lanciò l’idea della bretella autostradale Fiano-San Cesareo.

Fu precursore, molto efficace nel campo dell’assetto idrogeologico e della sicurezza, finanziando il risanamento dei fossi a Cave di Peperino e Cava dei Selci, mostrando prontezza ed efficacia soprattutto durante il terremoto del 1981, istituendo il Centro Operativo Comunale.

Fu Sindaco di Marino dal 1981 al 1983 con PCI-PRI e sinistra PSI.

Divenne Deputato della Repubblica, a seguito della morte di Enrico Berlinguer in quanto primo dei non eletti. Da Legislatore approvò la Legge 142/1990 che nel valorizzare le Autonomie Locali, disciplinava per la prima volta la costituzione delle Città Metropolitane.

ANNIVERSARIO, LA CITTA’ DI MARINO RICORDA L’EX SINDACO LORENZO CIOCCI NEL DECENNALE DELLA SCOMPARSA

Domani, sabato 8 novembre 2014, alle ore 17,30 presso la Casa degli Autori (ex sala Lepanto) l’associazione Punto a Capo Onlus con il patrocinio della Città di Marino ricorderà la figura di Lorenzo Ciocci, già sindaco, assessore provinciale e deputato della Repubblica nel decennale della sua morte.

Il sindaco di Marino, Fabio Silvagni porterà un saluto al convegno che sarà introdotto da Ada Scalchi, già sindaco di Albano, Giorgio Pasetto, già senatore della Repubblica e presidente della Commissione Lavori Pubblici della Provincia di Roma, Sandro Caracci, presidente del Parco dei Castelli Romani, Giulio Santarelli, già sindaco, deputato, sottosegretario di governo, Angiolo Marroni, garante dei detenuti del Lazio, Mario Quadracci, già dirigente della Federazione Provinciale Pci, l’ingegner Francesco Franco Valeri, già dirigente della Provincia di Roma, Maria Antonietta Sartori, già senatrice e Angelo Fredda, già deputato.

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale ha annunciato la presenza anche l’assessore alla Cultura, Arianna Esposito.

Le conclusioni saranno affidate a Donatella Ciocci, consorte dell’ex sindaco.

“La Città di Marino ricorda oggi l’onorevole Ciocci in questa iniziativa per la quale ringraziamo Francesca Marrucci” dichiara l’assessore Esposito.

“Una data significativa – riprende –  e un momento di rilievo da cui la città trarrà gli stimoli  per fissare sempre di più nella memoria collettiva  il ricordo di una figura così importante e autorevole per tutta la collettività”.

“Lorenzo Ciocci, massimo rappresentante del Partito Comunista a Marino per molti anni – scrive il sindaco Fabio Silvagni nel suo intervento –  è stato uomo che prima e dopo la sua esperienza da sindaco, durata due anni, tra il 1982 e il 1984, ha dato tanto alla città e al dibattito politico di questa città, avvicinando anche il Partito Comunista di Marino a quell’area politica riformista e europeista che ha avuto come fari figure come quella di Giorgio Amendola e Giorgio Napolitano. Una sinistra aperta al dialogo. Una sinistra nelle istituzioni. La nostra Città lo ricorda come figura simbolo di impegno civile, sociale e politico con il rispetto che si deve ai padri”.

MARINO, PRESTO UNA VIA O UNA PIAZZA DEDICATE 
ALLA MEMORIA DI LORENZO CIOCCI
Il sindaco Silvagni stupisce tutti e pescando nella memoria racconta:
“Io da socialista vi dico che a diciotto anni il mio primo voto fu per lui”
La Città di Marino avrà presto una via o una piazza dedicata a Lorenzo Ciocci, sindaco di Marino dal 1982 al 1984, massimo rappresentante del Partito Comunista Italiano a Marino, esponente della corrente riformista di Giorgio Amendola e Giorgio Napolitano, assessore ai Lavori Pubblici alla Provincia di Roma e poi deputato, subentrato a Montecitorio nel seggio che fu di Enrico Berlinguer.
Oggi, trascorsi i dieci anni dalla morte, l’Amministrazione comunale per bocca del sindaco Fabio Silvagni ha preso impegno, di fronte alla famiglia dell’ex primo cittadino e alla presidente dell’associazione Punto a Capo Onlus, Francesca Marrucci, che ha consegnato simbolicamente la richiesta nelle mani del primo cittadino, a dedicare uno spazio pubblico alla memoria di questo esimio concittadino.
E’ stato questo uno dei momenti significativi della serata commemorativa, tenutasi sabato presso la Casa degli Autori, che ha visto una buona risposta da parte della cittadinanza marinese, in un miscuglio tra amarcord di emozioni passate, presenti e suggestioni future.
Il sindaco attuale, Fabio Silvagni, ad esempio, da sempre socialista, ha voluto concludere il suo intervento nel quale ha ricordato l’impegno di Ciocci a tenere il Pci attaccato al cosiddetto “arco costituzionale”, rivelando la sua prima scelta elettorale: “A diciotto anni, consigliato da mio padre, il calzolaio Vinicio Silvagni, anche io votai Lorenzo Ciocci”.
“E’ ora che la politica riprenda l’esempio di questi personaggi – ha detto – e sappia appassionarsi di nuovo alle istituzioni e al territorio, mettendo da parte i personalismi che abbiamo visto negli ultimi vent’anni” ha concluso Silvagni, che ha di fatto aperto un dibattito introdotto da un video e dal toccante ricordo dell’amica ed ex sindaco Pci di Albano, Ada Scalchi.
Il confronto è dunque entrato nel vivo con i ricordi dell’ex democristiano Giorgio Pasetto, già senatore della Repubblica e presidente della Commissione Lavori Pubblici alla Provincia di Roma. quando Ciocci era assessore a Palazzo Valentini: “In quell’Amministrazione provinciale c’era un clima che già anticipava le grandi intese. I finanziamenti venivano dati ai Comuni per valorizzare le specificità, non solo per il numero di abitanti o per il colore politico della giunta cittadina. Nell’operato di Ciocci, inoltre – ha chiosato Pasetto – le radici dell’Area Metropolitana, che sta nascendo ora”.
Vivido anche il ricordo marinese di Sandro Caracci, da molti considerato il primo allievo suil territorio di Ciocci: “Lorenzo ha fatto riflettere la mia generazione sul valore etico della politica,” ha detto il presidente del Parco dei Castelli Romani.
“Personalmente – ha proseguito – incrociai Ciocci quando, nel ’70, con due anni di ritardo rispetto al ’68 di Roma, assieme ad altri ragazzi decidemmo di occupare u Chiesone, tempio gotico che era chiuso da tempo. Entrando, ci accorgemmo che mancavano le tegole. Si interessò Ciocci e da allora iniziò il percorso di recupero che, grazie al finanziamento di 30 milioni di lire, diede modo di riqualificare la struttura che oggi è il Museo Civico Umberto Mastroianni”.
Giulio Santarelli, leader socialista di Marino, più volte sindaco della città, presidente della Regione, sottosegretario di Governo, si è prodotto nel ricordo di un confronto su più livelli, con una lettera scritta alla consorte di Ciocci nel primo anniversario della scomparsa: “Quando Ciocci era sindaco io ero in Regione, non avemmo quindi un rapporto così diretto in quel periodo. All’inizio degli anni Novanta però iniziammo la grande stagione dello Statuto, ritrovando nella politica una dimensione che facesse salvo l’uomo”.
L’ingegner Franco Francesco Valeri, già dirigente della Provincia di Roma ha sottolineato come “Lorenzo Ciocci è stato, nel suo ruolo di assessore alla Viabilità, la persona giusta al posto giusto. Non è vero – ha detto – che ha abbandonato la sua professione di architetto per la politica, ha fatto seriamente la sua professione in politica”.
Angiolo Marroni, attuale Garante dei Detenuti del Lazio, ha sottolineato il piglio “aristocratico, da intellettuale” ricordando quando, alla prima riunione in Provincia, arrivò “portando con un cagnolino che tenne sotto il tavolo tutto il tempo”. Marroni ha quindi lodato l’iniziativa, purché “la memoria si renda utile alla politica di oggi non ai rimpianti”.
Mario Quattrucci, già dirigente della Federazione Provinciale Pci, ha tenuto lo stesso registro di Marroni: “Lorenzo Ciocci è stato un uomo che per cultura, preparazione, visione del mondo è andato molto oltre i confini del suo Comune. Nel Pci è stato un riformista, cioè un comunista italiano, figlio dell’VIII Congresso. Lavorammo, anche insieme alla Dc, al cambiamento dell’Italia in senso democratico e socialista”.
Maria Antonietta Sartori, già senatrice e sindaco di Olevano Romano, ha ricordato come “la politica significava rispetto reciproco, comunità, fratellanza. Lorenzo è stato l’amico mai perduto e sempre ritrovato. Con lui la Provincia visse un periodo magico”.
Angelo Fredda, già deputato Pci, ha ricordato Ciocci sottolineando le particolarità del suo carattere: “Lorenzo Ciocci non era un uomo d’apparato, era un uomo libero. Credeva molto al Partito come alla progettualità politica. Aveva un senso del limite di chi aveva capito che la vita non poteva essere riempita solo dalla politica, ma ad esempio anche dall’amore per la famiglia”.
Nel corso degli interventi si sono succedute le testimonianze dei famigliari: il figlio Giampiero, il fratello Ivan, un nipote.
Toccanti, in conclusione, i ringraziamenti della moglie, Donatella Ciocci e della figlia primogenita Maria Pia.
L’assessore alla Cultura, Arianna Esposito che ha proposto delle giornate di studio da dedicare alle generazioni più giovani sui personaggi che hanno fatto la storia di Marino, come Lorenzo Ciocci.
Maria Pia, la giovane erede, raccontando la sua esperienza di italiana che vive all’estero, ha sintetizzato in tre parole la figura di suo padre: “Un uomo nel quale io, sinceramente, non ho visto una separazione tra il ruolo di padre e quello di politico,” ha detto Maria Pia, “ma che è riuscito a condensare bene tutte le sue esperienze, grazie a tre elementi: passione, metodo e open mind: la passione tipica dell’italiano, il metodo dell’uomo abile nella programmazione, la mentalità aperta necessaria a guardare gli altri orizzonti, grazie ai quali si capisce e si dà più senso alla vita e alle azioni di tutti i giorni”.

Lorenzo Ciocci: Intellettuale Organico della Politica Riformista, Fine Legislatore, Amministratore Programmatico e Concreto

Ricordo e Saluto di Pino Cardente, nel 10 °Anniversario – Marino, 8.11.14

Cari Familiari, Compagni ed Amici di Lorenzo, impegni di lavoro non mi consentono di essere fisicamente fra di voi e di ascoltare i preziosi ricordi di Lorenzo che sicuramente ne emergeranno: se fosse possibile raccoglierli e pubblicarli – online non è impossibile – sarebbe, non solo un ulteriore rispetto verso Lorenzo ed il suo contributo ma, un’ ulteriore occasione di salvaguardia della storia vissuta insieme e della relativa memoria storica nonché di crescita collettiva.

Quindi, sento forte il dovere, per il rispetto Suo e Vostro, di testimoniarvi,  fra ricordi e riflessioni, ciò che il tempo meglio fa emergere e comprendere.

Iniziai a conoscere Lorenzo da vicino circa 40 anni fa: sicuramente in quella mia prima riunione comunale del PCI (non ancora 16enne e soltanto iscritto alla FGCI) per approvare la Lista PCI alle Comunali 1975 (che si svolse alla Scuola nazionale PCI di Frattocchie: sicuramente presieduta da Gastone Gensini, membro del CC, Consigliere Provinciale, CapoGruppo in Comune e Direttore della Scuola).

 Fu un Illuminato Urbanista-Ambientalista.

La Sua Storia, di sane origini popolari, di giovane Architetto forgiatosi a Valle Giulia e con gli Ideali del ’68, ne fece un apprezzato e qualificato dirigente politico «chiamato» a dirigere la Politica Urbanistica della Federazione Romana PCI (già nei primi anni ’70): nacque da li un sodalizio politico triangolare che, tramite Lui, unì all’esperienza di Siro Trezzini (Presidente dell’ Unione Borgate di Roma e poi Parlamentare) quella del PCI di Frattocchie (ove iniziarono le Lottizzazioni e poi le Costruzioni Abusive): sodalizio che sfociò nella L.R. 20/80, poi «riprodotta» nella Legge Nazionale n.47/85 di «Sanatoria dei Nuclei Abusivi»: ciò avvenne, non per caso ma, proprio quando furono Parlamentari Lorenzo e Siro (questi, iniziò con la Proposta di Legge AC 2766 sin dal 2.3.79 ).

Ne ricordo bene le «origini» quando – Giugno 1976: al termine del Comizio Elettorale a Palaverta per le Provinciale (ove Lorenzo era Candidato)-, per chiarire ad alcuni Cittadini interessati (acquirenti dei primi lotti abusivi), ci recammo sul posto (in quella vallata verde ove lo «scontro» era fra il Pastore che l’aveva affittata per il Pascolo e noi Ragazzi che volevamo giocarci a Pallone): mi ricordo che, oltre a Lorenzo c’erano, fra gli altri, Dante Rapo e Barbara Pepitoni. Alla nostra proposta – di sanare con una «Convenzione» che (facendo costruire Case Bi o Quadrifamigliari: allora le famiglie erano numerose e Lorenzo evidentemente «ci pensava») garantisse anche la realizzazione di strade, parcheggi e verde attrezzato – rischiammo le «botte», perché – così motivarono – non avrebbero avuto la terra per fare l’ Orto (scelsero il costruire abusivo – con denunce, galera e sanzioni pecuniarie- e, in epoca più recente, di cedere alle vantaggiose offerte del sistema di potere cementificatore).

Rifiutata quella soluzione (che il PRG in parte offrì), fu proprio la L.47/85 – che Lorenzo segui in Parlamento giornalmente: dalla Commissione all’ Aula: sino all’approvazione definitiva – la loro unica ancora di salvataggio (grazie, sempre, a Lorenzo)!

La sapiente regia politica di Lorenzo consentì nel 1979 di giunge all’approvazione finale – dopo 3 anni di discussione “partecipata” ed alla presenza dei tecnici estensori (procedendosi nella elaborazione “commissariale”) che ci fu nel Partito, nella Società e nelle Istituzioni- (in Consiglio Comunale e poi in Regione) del 1° PRG del Comune di Marino: quel “PRG dei Servizi” che, attraverso le diverse Aree a Servizi, riuniva e risanava urbanisticamente il Territorio delle Frazioni e recuperava il Cento Storico: il Piano per l’Edilizia Scolastica (definito in quegli anni) soddisfaceva anche questa esigenza più generale di riqualificazione e vivibilità (vi furono costruite le nuove Scuole di Via Maroncelli, Via Palaverta, Via delle Molette; le ristrutturazioni di quelle di Via Nettunense Vecchia, Via M. d’Azeglio, C.so Colonna “Fumasoni-Biondi”; la chiusura dei Contenziosi ex Caserma Frattocchie in Via Nettunese Vecchia – per anni Scuola ed ora Centro Anziani – così come per “Villa Desideri”). Fu di Lorenzo l’Idea-progetto di Servizi Sociali e Sportivi in località «I Fienili» (Casale e proprietà «Trentanni»: ora vallata completamente «cementificata» a Palazzi).

Fu Amministratore Provinciale attento al miglioramento della Qualità della Vita.

L’ attenzione di Lorenzo, da Consigliere ed Assessore Provinciale alla Viabilità ed ai Lavori Pubblici – per ciò che competeva alla Provincia – al nostro territorio (dall’intero Collegio Marino-Ciampino all’ intera Provincia) ha lasciato consistenti risultati che resistono nel tempo: le Scuole Superiori ristrutturate o costruite Nuove, i Ponti Ferroviari a SMdMole in Via 25 Aprile (sulla ferrovia Roma-Velletri) ed a Ciampino (con Via di Morena) ed il Piano Pluriennale della Viabilità Provinciale (dall’ampliameno e manutenzione delle SP esistenti, alle tante strade nuove «provincializzate» ed a quelle «rurali» che, pur comunali, riuscì a far finanziare come sostegno all’attività agricola (competenza della Provincia). In tale Piano lanciò l’idea-proposta della «Bretella Autostradale Fiano-San Cesareo».

Fu precursore, molto efficace, anche nel campo della sicurezza e dell’assetto idrogeologico: dai consistenti finanziamenti per il risanamento igienico-sanitario dei Fossi a Cave di Peperino e Cava dei Selci, all’ intervento tempestivo e qualificato in occasione del terremoto del 1981 nell’ immediatezza e durante l’intero «sciame sismico» ( supportando – con Tecnici e Strumenti della Provincia – il Centro Operativo Comunale e gli accertamenti tecnici per monitorare i danni negli alloggi degli sfollati : fu un’esperienza – improvvisata ma oculata ed efficace – embrionale e sperimentale per il Sistema di Protezione Civile, all’epoca ancora inesistente) nonché in via strutturale (giungendo sino alle «iniezioni di cemento» nelle Grotti di Via Garibaldi per prevenire crolli drammatici).

Fu Amministratore Comunale che guardava lontano: a partire dalla Questione Morale.

Le sue, pur brevi, esperienze dirette di Amministratore Comunale ne ricordano il profondo e capace interprete dei tempi politici che si vivevano: anche a Marino . In particolare, la Giunta di cui fu Sindaco (1981-83: composta da PCI-PRI e Sinistra PSI), con la forte rottura a Sinistra, non fu per Lui una scelta contraddittoria (di chi basava la sua visione «migliorista» della politica nazionale proprio puntando su un rapporto politico unitario col PSI) ne di carrierismo politico (quella scelta la maturammo nell’intero PCI: per le crescenti difficoltà a poter amministrare bene con l’ intero PSI) ma, fu una scelta doverosa che – aiutati nella lettura dalle vicende nazionali: divenute eclatanti – fece percepire che, anche a Marino, c’era il rischio che potesse dilagare la «Questione Morale» e che, quindi, andasse ostacolata anche nell’attività politico/amministrativa locale.

Fu Rispettoso della nostra scelta per l’ Autonomia Comunale di Boville.

L’insieme di queste sue fini qualità politiche – elevate dalle esperienze politiche e legislative nazionali – lo portarono, agli inizi degli anni ’90, a comprendere e rispettare la nostra scelta di Autonomia Comunale Bovillense ( superando quella contrapposizione campanilista che «accecò» moltissimi marinesi): da Legislatore aveva approvato la L. 142/90 che, nel valorizzare le Autonomie Locali, disciplinava – per la 1^ volta – la costituzione delle Città Metropolitane (che, solo ora, stanno per nascere) della cui realtà romana aveva piena cognizione (avendo vissuto anche l’autonomia di Ciampino e studiato lo sviluppo intorno alla Capitale); conosceva la nostra forte spinta democratica e partecipativa, di sano sviluppo e buona qualità della vita nonché di alternativa a quel sistema di potere politico/affaristico col quale si era già scontrato nel decennio precedente.

Si può riflettere storicamente sul fatto che queste Lotte, sia Lorenzo che Noi, le abbiamo perse contro un nemico – in parte cambiato di rappresentanza – sempre più potente e ramificato (che poggia sul consenso politico, diffuso e complice, di molti suoi sfruttati: ex nostri elettori) ma, non si potrà mai dire «storicamente» che quelle Lotte non andassero fatte e che oggi e domani non si debbano continuare sino alla nostra Vittoria finale: anche per onorare Ideali, Valori, Idee ed Insegnamenti che Lorenzo ci ha lasciato.

Fu Politico delle Istituzioni: a partire dalla « Difesa della Democrazia»

Questi Ricordi sono uno spaccato, parziale ma indicativo, di quel sano Riformismo dal basso degli Anni ’70, che anche qui, con Lorenzo, fu vissuto nel coacervo della crisi economica e del Terrorismo: l’impegno contro il quale, in ogni sua espressione dalle infinite Stragi alla strategia della tensione, vide Lorenzo in prima fila, a difesa dello Stato e delle Istituzioni. In quegli anni, nei quali era facile e di moda per i giovani diventare terroristi e fiancheggiatori verso di loro – anche solo idealmente : per “comprendere i compagni che sbagliano”– , per noi Giovani Comunisti fu naturale essere “influenzati” dalla quella “Intellettuale Coscienza Democraticadi Lorenzo che – sua per Indole e Passione: sia da giovanissimo che quando fu

Parlamentare – ti faceva comprendere cosa succedeva e ti sosteneva nell’affrontare anche le  situazioni più difficili: ti dava quella forza della ragione che univa Idealità e Valori generali alla Concreta Azione Politica ed Amministrativa Riformista.

Inoltre, ricordo di avere avuto vicino – proprio di fianco – Lorenzo, nel piazzale dell’Aeroporto di Ciampino, in quella catena umana di estremo saluto al passaggio della salma del Compagno Enrico Berlinguer . Se in tutta Italia e nel Mondo esplose una commozione collettiva planetaria, Lorenzo la dovette vivere in uno stato di estrema difficoltà: sapendo che sarebbe diventato Deputato proprio per quella tragica morte ed a fronte di un immenso vuoto lasciato. Lì impietrito accanto a me, sicuramente era ancora più afflitto: poi, nel tempo, seppe dimostrare di essere un ottimo Parlamentare e fine Politico nazionale.

Avere oggi Lorenzo fra di Noi, in una situazione storico-politica similmente complessa ed intensa quale quella degli anni 70-80, ci avrebbe regalato quel Prezioso Interlocutore, quale Lorenzo è stato e rimanequel Saggio Maestro, Capace di Interpretare il Nuovo che Avanza, che abbiamo Conosciuto, che Sempre Ricordiamo e Ringraziamo!

Pino Cardente