31 gennaio: presentato The Blemished di Sarah Dalton

31 gennaio: presentato The Blemished di Sarah Dalton

17 Febbraio 2015 0 Di puntoacapo

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Locandina the blemishedPer chi non c’era: resoconto, foto, slides sul genere distopico.

Il 31 gennaio scorso, abbiamo presentato la serie di romanzi distopici di Sarah Dalton The Blemished ed in particolare il primo volume, tradotto da Francesca Marrucci, The Blemished – Difettosi.

Un evento della Stagione Culturale e della serie LIBRANDO…CI che ha visto una partecipazione incredibile, nonostante l’influenza dilagante. Ha partecipato anche l’Assessora alla Cultura, Arianna Esposito, che ha sempre avuto particolarmente a cuore i temi legati alle donne.

L’incontro è iniziato con una serie di slides che spiegavano da cosa ha origine e cos’è il genere distopico in letteratura, citando importanti esempi nella letteratura e nella cinematografia che da questo genere attinge a piene mani. Abbiamo poi spiegato i vari filoni distopici e le loro caratteristiche principali, spiegando come queste siano rappresentate nel libro di Sarah Dalton.

Abbiamo fatto una disamina approfondita della società in cui si svolgono gli eventi, senza però anticipare alcunché della trama e lasciando ai lettori il piacere di scoprire come le vite dei giovani personaggi debbano confrontarsi con una civiltà rigidamente divisa e totalitaria.

Commoventi e assolutamente emozionanti le letture di Sauro Rossini e Perla Del Gobbo, oltre che il flashmob a cui hanno partecipato alcune delle socie dell’Associazione (Michela Terribili, Nicoletta Ulizi, Anna Rita Palombi, Antonella D’Amore e Anna Giacci).

I temi che Sarah introduce in The Blemished – Difettosi, non sono solo i temi classici della dispotica, ma in particolare tratta il ruolo della donna e i suoi diritti nella società. Un punto di vista originale e raro in romanzi di solito letti da giovani e donne.

“Un motivo in più,” ha affermato la traduttrice Francesca Marrucci, “per far riflettere sulla figura femminile e su come troppo spesso è strumentalizzata nella società attuale, proprio i giovani e le donne, primi lettori di questo genere letterario.”

Si è poi proseguito con una breve biografia della traduttrice, con le altre opere già tradotte ed in vendita e poi dell’autrice che è stata per tutto il tempo in collegamento dall’Inghilterra via Skype e poi ha risposto alle domande del pubblico.

Tra le domande più significative, se l’abbigliamento delle donne Blemished – un fazzoletto nero in testa che deve coprire i capelli e una lunga tunica nera che deve coprire tutto il resto del corpo – si riferisse alla religione mussulmana. Sarah ha così risposto: “Quando l’ho scritto non pensavo affatto ai musulmani, del resto in molte parti del mondo e anche le nostre nonne indossavano ed indossano panni scuri e fazzoletti in testa. Noi siamo portati ad identificare tutto quello che vediamo con quello che ci è più vicino, ma nel mondo ci sono tante realtà diverse, quindi non sempre i riferimenti sono così scontati.”

Alla domanda ‘Ha ancora senso, al giorno d’oggi, parlare della condizione femminile e dei diritti delle donne?’ Sarah ha risposto: “Noi siamo abituati, in Europa e in USA, ad un ruolo più emancipato della donna, ma dobbiamo imparare a guardare le diverse realtà nel mondo, dove la donna ha ancora problemi a far valere anche i diritti più elementari. E anche in occidente ci sono problemi di violenza e di disparità di trattamento. È importante che il mio pubblico impari, anche attraverso una storia di fantasia, a rispettare le donne e a capire che alcuni diritti sono fondamentali per tutti.”

Alla traduttrice sono stati richiesti dettagli su alcune scelte di traduzione e poi l’incontro è terminato tra complimenti  sorrisi e la promessa della presenza di persona di Sarah per l’uscita del secondo volume della saga.

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