Il 18 maggio Elisabetta Tomboletti presenta il suo libro e la sua vita
31 Marzo 2019Hits: 445
Articolo letto 911 volte!
È con estremo piacere che ospitiamo Elisabetta Tomboletti, marinese, a Punto a Capo Onlus a presentare il suo libro ‘Under my skin’ nella nostra sede di Marino, La Casa dei Sogni, in Corso Trieste, 45, sabato 18 maggio alle 18,00.
Si tratta di un libro fotografico che documenta il difficile percorso di Elisabetta attraverso l’anoressia e di come ne è venuta fuori. Un libro importante, esemplare che, insieme alla testimonianza di Elisabetta, ci darà speranza e indicazioni preziose su una patologia diffusa e pericolosa.
L’ingresso è gratuito.
—————-
“È perché sono divorate da un’assoluta fame d’amore che non accettano il cibo come surrogato materiale dell’amore stesso.”
– F. De ClercQ (Fame D’Amore, BUR, Milano 1998) –
Fin da bambina aveva forme da donna adulta che attiravano troppa attenzione e occhi indiscreti. Sfortunatamente, ha anche attratto qualcos’altro, qualcosa di più concreto, che ha segnato Elisabetta per sempre e ha instillato in lei l’idea che questo corpo fosse stato responsabile di aver attirato quel mostro che la segnò definitivamente. Voleva vivere in un altro corpo ma, poiché non era possibile, iniziò a distruggere il suo.
Elisabetta è nata in provincia di Roma, 35 anni fa. Ha una sorella di nome Ilaria e sono molto unite.
Il rapporto con i suoi genitori è conflittuale e difficile da mantenere; esce dalla casa materna in età avanzata per studiare all’Accademia Nazionale delle Belle Arti, dove allo stesso tempo inizia a frequentare palestre e ambienti in cui il controllo del corpo è tutto.
La perdita di peso ebbe inizio e la convinzione che controllando il corpo tutto il resto fosse controllabile, anche. Arrivarono le visioni malate e distorte della realtà, la solitudine, le lacrime, l’insicurezza e la paura.
Ha perso l’autostima insieme alle opportunità che avrebbero potuto renderla felice.
Tutto ciò che Elisabetta era, adesso non c’era più.
Fin da bambina aveva forme da donna adulta che attiravano troppa attenzione e occhi indiscreti. Sfortunatamente, ha anche attratto qualcos’altro, qualcosa di più concreto, che ha segnato Elisabetta per sempre e ha instillato in lei l’idea che questo corpo fosse stato responsabile di aver attirato quel mostro che la segnò definitivamente.
Voleva vivere in un altro corpo ma, poiché non era possibile, iniziò a distruggere il suo.
Oggi, Elisabetta è una persona che sta cambiando il modo in cui affronta la vita e ha deciso di raccontare la sua storia attraverso le mie fotografie.
Michele Belloni, Fotografo
